martedì 11 gennaio 2011

Le trame della seta di Maria Teresa Valle

Fratelli Frilli Editori 2010 

Maria è una scrittrice, è in pensione, vive con suo marito a Genova, e per un misterioso e affascinante caso si trova ad avere tra le mani il verbale di un processo, un duplice omicidio avvenuto nel 1550 vicino alla sua abitazione.
Genova con i carrugi, il mare, i suoi commerci che rendono glorioso il suo essere porto è una delle protagoniste chiave di Le trame della seta, l'ultima fatica della scrittrice Maria Teresa Valle.
Maria è talmente convinta dell'innocenza del commerciante e presunto assassino, che si immerge in ricerche sempre più coinvolgenti, sia per lei che per il lettore al punto che sarà proprio lei a svelare il mistero che da più di 500 anni giace tra le carte e i documenti delle biblioteche.  
Un romanzo al femminile sia per la penna che per i personaggi, dalla prostituta ad Isabella, dalla Madre Superiora a Genova stessa. Il tempo, i suoi vortici, i suoi segreti e i suoi peccati sono condensati nella voglia di Maria di recuperare un passato nemmeno troppo lontano, a pochi passi da casa sua svetta la Torre Grimaldina collegata al Palazzetto Criminale, un capitolo importante della sua investigazione.
La storia che chiede giustizia alla ricerca di Maria si alterna e il lettore entra ed esce dal presente e dal passato. Dopo qualche pagina siamo persuasi che quella donna energica e brillante di cui stiamo seguendo le indagini non sia altro che l'autrice stessa, capace di trasferire con gusto e leggerezza il suo metodo e il suo entusiasmo per scoperte che di pagina in pagina prendono corpo. 
Non mancano i pericoli, perché è vero che tutto passa, ma tutto rimane nelle trame del tempo.
Questa storia, oltre ad avermi coinvolto in una Genova da conquistare, mi ha legato ancora di più a quel rapporto d'amore e rispetto verso le biblioteche, verso un sapere che è lì ed aspetta di essere solo scoperto. 

Francesca Grispello



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1 commento:

  1. Ho letto il libro" Le trame della seta" e ho trovato una incoerenza.La madre superiora confessa a suor Celeste di aver ucciso l'Inquisitore in quanto aveva ricosciuto nell' anello dello stesso lo stemma della famiglia Scarpa. Ma suor Celeste non si era ancora cofidata con la madre superiore e quindi non poteva essere a conoscenza del sopra citato stemma.

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