domenica 16 gennaio 2011

Fuori fuoco di Maddalena Oliva

Fuori fuoco - L'arte della guerra e il suo racconto.
Editore Odoya, 2008

In L'arte della guerra, il trattato di strategia militare del VI secolo, Sun Tzu scrive: "Il più grande condottiero è colui che vince senza combattere". La guerra è un motore, è chiave di lettura, è capace di dirti da che parte stai. Lo stesso Eraclito postulava l'esistenza come il "risultato della tensione continua degli opposti che si fanno guerra".
Dal conflitto in Vietnam ad oggi la rappresentazione della guerra - con l'avanzare della tecnologia militare e mediatica - ha modificato il nostro percepire la guerra, soprattutto nell'articolazione del suo racconto.
Proprio del cambiamento della guerra e della sua narrazione si occupa Maddalena Oliva, nel suo corposo e dettagliato saggio Fuori Fuoco, dove analizza le modalità di rappresentazione dell'orrore e quindi della sua conoscenza e del suo metabolismo nella società.
Forti sono le immagini che hanno segnato le coscienze: penso a Tienanmen, alle fotografie di Robert Capa e a tutto ciò che più o meno esplicitamente riportava un'emozione e ragionamenti. Quando i media hanno fatto della guerra un racconto? L'autrice sottolinea tutti gli elementi, dalla demonizzazione del nemico al giornalismo embedded, da "la giusta causa" alla creazione di eroi. La società dello spettacolo, come la definì Guy Debord, non poteva non assimilare anche la guerra. L'informazione dal di dentro, e non dal di fuori, contribuisce a filtrare, muovere e creare le strategie belliche. Controllare, pianificare, avere e dare uno scoop, sollevare i comuni mortali dalla paura - estetizzazione del terrore - assimilando la rappresentazione della guerra all'intrattenimento televisivo.
La televisione e il potere politico hanno nel tempo imparato a gestire e far fruttare il potenziale della rappresentazione e di conseguenza le modalità di gestione della guerra, con poche verità - o per lo meno tante verità.
Ricordiamo tutti la Guerra del Golfo, abbiamo visto le immagini, e poi gelide analisi su morti: da vedere, da non vedere, da raccontare, da numerare. In un'ottica di visione globale non ci si può più nascondere, allora il mostrare serve a saturare e confondere. Maddalena Oliva dimostra una fortissima capacità di analisi, mettendo insieme una grande mole di informazioni e ponendo il lettore in alto, permettendo a tutti di comprendere e sentire la censura e gli effetti speciali.

Francesca Grispello

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