venerdì 1 luglio 2011

L'insulto del tempo e il ritorno di Alvise Bertani

Cut-Up Edizioni - 2011


"La storia sciagurata dei veleni comincia [...] nel giugno del 1987 quando alla Spezia sono imbarcate 200mila tonnellate di rifiuti tossici, destinazione Guinea Equatoriale" ecco come si apre uno dei capitoli de L'insulto del tempo, - l'ultimo romanzo di Andrea Campanella - con una citazione da Monnezza Connection di Pino Scaccia.

Creatività e intelligenza per mantenere ancora viva una vicenda che è bene ricordare. La discarica del sito di Pitelli, detta anche 'collina dei veleni' nel golfo di La Spezia, una discarica di omissioni, omicidi, veleni, ammalati di cancro e assoluzioni. Non conoscevo la vicenda, conoscevo quell'intrico di scatole cinesi a me più vicine come Giugliano, Chiaiano, Acerra - per dirne alcune. Ora la mia mappa dei disastri e di morte si è allargata giungendo alla discarica spezzina, è arrivata al mare, alle navi che hanno trasportato e sversato veleni. Veleni pericolosissimi.
Non è un romanzo qualunque questo. Avevamo lasciato il commissario Alvise Bertani alle prese con i segreti della Decima Mas intrecciati alla morte di suo padre ne Gli eroi sono finiti. Ritorna in questo romanzo con una nuova indagine, la sua musica, le sue crisi, le sue donne e una storia che appartiene a tutti.

Tutto inizia con la fuga da casa di una ragazzina ribelle, tutta l'avvincente storia parte e arriva alla discarica Pitelli e alle navi. Insieme a Bertani anche i lettori conosceranno uno dei disastri indecentemente censurati tutti italiani, che vedrà il nostro commissario in azione e in crisi, innamorato e risoluto, indeciso e arrabbiato. Leggeremo con lui le inchieste, i dossier, gli stralci della Camera dei Deputati, gli articoli e le testimonianze. Incontreremo il coraggio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e non grideremo allo scandalo per la qualità dell'immagine dell'Italia all'estero, ma bruceremo di sete di conoscenza. Vergogne e cancro.

Tra colpi di scena e piatti succulenti, tra sesso e amicizia, Campanella affresca con Bertani la nostra Italia, quella del bunga bunga, del radical chic, dell'aperitivo e dell'abbronzatura. Un Italia vuota e inquinata, praticamente spacciata se non fosse per la ragazzina viziata e per un nucleo di resistenza possibile che il commissario incarna.

E' difficile non affezionarsi al personaggio di Alvise Bertani, è un essere umano catapultato su di una terra che scotta, in una umanità in cui raramente si riconosce. Ancora una volta Andrea Campanella costruisce con perizia un romanzo civile, con un finale aperto e angosciante, con tutti i crismi del giallo e condito di un repertorio musicale che va da Frank Sinatra ai Velvet Underground, dai Baustelle ad Enrico Ruggeri, da Domenico Modugno, ai Kraftwerk, da Miles Davis a Brad Medhau...
Se è vero che quando manca il senso gli esseri umani perdono se stessi, con L'insulto del tempo potremo recuperare un po' della nostra dignità e sperare in una prossima indagine del nostro piccolo eroe.






Francesca Grispello


Info:
http://www.cut-up.net

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