Fratelli Frilli Editori, 2009
Sono cresciuta con i racconti di guerra di mio nonno internato in Germania e del suo violino, quindi sono di parte, perché cerco sempre i ricordi, perchè mi ricordo sempre che non devo dimenticare.
In questa contemporaneità, che chiede sempre più eroi da masticare e lasciare indigeriti, viene pubblicato un romanzo Gli eroi sono finiti di Andrea Campanella, un noir di scorrevole lettura e di intrigante intreccio.
Ci sono tante storie che ne compongono una sola: quella privata, quella pubblica, quella che ti devi andare a cercare e quella che deve essere ribadita.
1972, La Spezia, un giornalista, Romeo Bertani cerca di approfondire la realtà delle parole di Arnaldo Forlani, in quel "tentativo forse più pericoloso che la destra reazionaria abbia tentato e portato avanti dalla Liberazione a oggi". L'anno successivo esplode il caso "La Rosa dei Venti" che conferma il pericolo. Romeo sparisce e tutto tace fin quando 30 anni dopo il figlio Alvise, commissario di polizia si troverà di fronte un caso anomalo e osceno, capace di riportare a galla tutto il passato che gli aveva rubato prima la madre, in seguito il padre e infine quel pezzo di realtà che compone la nostra storia.
Ed ecco che quel passato ritorna con i segreti della Decima Mas.
Ne troviamo di profondità, oltre che nell'accurata ricerca storica, anche nei personaggi: le ansie di Alvise, gli occhi rossi e il dialetto del partigiano, nelle donne che riempiono la narrazione, nei gesti accennati e per tali privati, nella musica che ti viene voglia di ascoltare.
Andrea Campanella, infaticabile scrittore, mente elastica e penna puntuale, capace di farci vedere ciò che immagina, è al suo primo romanzo, un giallo di tutto rispetto che omaggia la sua città, porto, ventre e canale verso un mondo scritto che ci ricorda Massimo Carlotto, Jean-Claude Izzo, Manuel Velasquez Montalban, e perchè no anche un Emilio Gadda del Pasticciaccio.
Non vuole essere, come credo, un saggio storico, ma un puntino della Settimana Enigmistica e sta a noi continuare ad unire, grazie anche alle note che chiudono il testo.Una storia non troppo lontana, quella storia che emerge anche dagli occhi di mio nonno.
L'autore non ci nasconde di avere altre indagini per Alvise Bertani, aspettiamo!
Francesca Grispello
Recensione apparsa su:
http://www.beatbopalula.it/musica-underground-emergenti-band/articolo.asp?articolo=751
http://www.beatbopalula.it/musica-underground-emergenti-band/articolo.asp?articolo=751
Nessun commento:
Posta un commento