giovedì 31 dicembre 2009

Suicidi d'autore di Antonio Castronuovo


Stampa Alternativa
Collana Fiabesca, 2003

Si può raccontare la vita anche per mezzo della morte, soprattutto se questa vita si è interrotta con un suicidio.
Il suicidio è un punto di osservazione e di riflessione per lo scorrere dell'esistenza di un individuo, ma se questo è un grande artista, uno scrittore o un genio, il suicidio suggella il senso di quest'esistenza con un carico vertiginoso.
Antonio Castronuovo, prolifico e sagace scrittore, ci racconta quindici storie di grandi uomini e donne, persone che ci fanno vibrare e riflettere con la loro opera, che hanno terminato la loro esistenza nel "Levar la mano su di sé" come il filosofo Jean Améry suggerisce.
L'autore lungi dal fare un'apologia del suicidio, ne racconta con febbrile e fertile amore, la vita.
In Suicidi d'autore scoprirete e ritroverete Sylvia Plath, Unica Zürn, Marina Cvetaeva, Walter Benjamin, Alfred Jarry, Angelo Fortunato Formìggini e tanti altri artisti che hanno impresso di senso la loro vita e per motivi diversi hanno scelto come terminarla. Non ci sono psicologie da quattro soldi a motivarne il gesto, c'è in questo lavoro l'elogio della vita e dell'opera.
Folli o sconsiderati, disperati o umani che siano, i soggetti ritratti da Castronuovo sono densi di riferimenti geografici e culturali, rilanciando la vita e la bellezza senza nascondere vizi e virtù, un libro da consigliare e consultare.
Per conoscere e pensare.
Francesca Grispello

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