sabato 30 maggio 2009

Gli Spakka-Neapolis 55 hanno un volto: Janus


Di terra e di lavoro, di pace e guerra, di sudore e danza, di impegno e leggerezza: sono le parole che vengono a trovarmi nell'ascolto di Janus degli Spakka-Neapolis 55.
Dopo dieci anni il gruppo Spaccanapoli si rigenera e si lancia in una nuova sfida che porta il volto di Giano, la divinità solare romana, che guarda al patrimonio culturale della musica dell'Italia del sud e allo stesso tempo alla contemporaneità.
Anni difficili questi! Se per alcuni "multiculturale" sembra essere un pericolo, per le anime del gruppo Antonio Fraioli (violinista) e Monica Pinto (voce), è una sfida vitale.
Allora, via libera a miscele tutte mediterranee con chiavi rock: pizziche e tarantelle riattualizzate e non violentate con accenni pop. Tredici brani condotti dalla forte voce di Monica Pinto. Impeccabile il dialogo tra gli strumenti, dalla chitarra di Ernesto Nobili, al basso di Giacomo Pedicini, ricamato dalle corde di violino, battuto con il tamburo ed elettrizzato quanto basta.
Un buon viaggio, dove si balla. Tornano a trovarmi le parole che hanno il sapore dei vicoli e delle piazze e dalle suggestioni che dona il 55, il numero che per la Smorfia è musica.
Janus si completa grazie ad artisti sempre attenti alla ricerca e allo studio come Alim Quasimov, esponente della tradizione dell’Azerbaijan; Maurizio Capone, Nando Citarella e Marco Messina.
Impossibile non pensare ai E'Zézi dai quali si sono separati nel 2004 e a tutto il mondo folk che inesorabilmente lavora, nella speranza che abbia la forza di comunicare qualcosa di nuovo e concreto.

Info:
http://www.myspace.com/spakkaneapolis55

Francesca Grispello

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