Jacopo Casadei
ONIRONAUTI
(oneironauts)
a cura di Ivan Quaroni
dal 17 settembre al 31 dicembre
2011
testo in catalogo di Ivan
Quaroni
catalogo edizioni GiaMaArt
studio
direzione Gianfranco
Matarazzo
Sabato 17 settembre, la galleria
GiaMaArt studio presenta ‘ONIRONAUTI’ mostra
personale di Jacopo Casadei che raccoglie un ciclo di opere
recentissime.
L'onironautica è la disciplina del ‘sogno lucido’,
cioè il tentativo di affrontare in maniera cosciente l'esperienza onirica. Nei
lavori vengono descritti scenari di sogni, dove i protagonisti trasfigurati
vivono contesti ridicoli, grotteschi e improbabili cercando di gestire il
proprio ''io'' prendendo scelte ed interagendo nel limite delle loro
possibilità.
“La pittura non può essere definita altrimenti che un
sistema di segni in continua evoluzione, un linguaggio vivo, organico,
articolato in forme immaginifiche che devono necessariamente disporsi e
organizzarsi ogni volta in modi nuovi ed eloquenti. Il problema del pittore,
dell’artista in genere, consiste nel trovare inedite soluzioni per risolvere
l’enigma antico della rappresentazione.
Come i seguaci di Breton, Casadei divarica lo spettro
della rappresentazione, strappa il velo di Maya del mondo fenomenico e introduce
l’elemento distortivo della metamorfosi. L’esercizio è apparentemente simile a
quello dei cadaveri squisiti, ma la frattura con la figura, e dunque con la
struttura narrativa, è più profonda e indelebile. Non si tratta qui, infatti, di
giustapporre entità riconoscibili, secondo un processo di trasformazione
ovidiana delle forme, ma piuttosto di ripensare le forme e il loro rapporto con
la realtà.
Casadei si spinge oltre il dominio operativo
Surrealista, ma non invade ancora l’abisso caotico dell’Informale, attestandosi
piuttosto in una zona liminale, che accoglie influssi da entrambe le direzioni,
in una sorta di intricata e fertile osmosi di umori. Nelle sue mani, la pittura
appare come un linguaggio sensibile, elastico, capace di dilatare la figura, di
farla vibrare a una frequenza più alta, deformandola e sfaldandola fino ad
annullarla. Non è un esito spiegabile solo in termini stilistici o formali, ma
piuttosto il risultato di uno specifico processo cognitivo, che contempla la
possibilità di osservare il mondo esteriore (e interiore) in modi
sostanzialmente diversi da quelli cui siamo
abituati”.
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Tel/Fax: 0824.878665 · Cell: 338.9565828 · Web: www.giamaartstudio.it · E-mail: info@giamaartstudio.it
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