domenica 19 giugno 2011

L'angoscia delle macchine e altre sintesi futuriste

Duepunti Edizioni, 2010

"Io vado al di là del Futurismo perché mentre da un lato esalto la macchina dall'altro ne provo orrore! E perché? Perché la meccanizzazione distrugge lo spirito! Quando lo spirito è morto o resta l'automa senza vita, senza desideri, senza gioie..." Era il 1931 quando il futurista Ruggero Vasari scriveva all'amico Guglielmo Jannelli, una stilettata a Marinetti che non approvò la stesura definitiva di Raun.
Scopro una delle personalità più eclettiche del Futurismo grazie alla Duepunti edizioni e alla raccolta L'angoscia delle macchine e altre sintesi futuriste, che contiene due opere del Ciclo delle macchine - L'angoscia delle macchine e Raun - e una raccolta di sei spettacoli teatrali La mascherata degli impotenti con le “interferenze grafiche” di Enrico Prampolini.
Il fondatore del gruppo futurista di Santa Lucia del Mela si è esplicitamente scontrato con un Marinetti che definiva superato e passatista. Con un linguaggio secco e un immaginario fantascientifico Vasari conduce il suo fruitore in un mondo tanto reale quanto onirico.
Si manifestano gli archetipi: l'uomo, la donna, la macchina, il tempo, un vitalismo portato alle estreme conseguenze e fatto esplodere. Ciò che colpisce di Vasari è la sua penna brillante, la capacita di creare ambienti e profondità intriganti. 
L’angoscia delle macchine e Raun sono inseriti in una cornice incredibilmente post-atomica e antiutopica. Il primo affronta il ruolo della donna, la femmina è allontanata dai maschi e sublimata nella macchina. Le donne "sesso inutile ormai relegato nel vecchio continente" avranno il loro tetro riscatto. Raun è invece una intricata e lussureggiante parabola sulla decadenza delle macchine che distruggono lo spirito. Spietato e realistico è La mascherata degli impotenti, sei affreschi morbosi sul mondo che muore, soggetti malati e prigionieri, e i moniti non mancano: "Si deve uccidere chi vuol strozzare la libertà"; "Frantumare le maschere. Uccidere!". L'artista messinese è piuttosto un outsider del futurismo, anima critica all'interno del movimento, agitatore e pungolo capace di restituire il quadro di un'umanità pulsante e una lucida interpretazione del reale.

Un plauso a Maria Elena Versari che ha curato l'edizione e redatto le appendici, tanto suggestive quanto affascinanti che consegnano alla luce la personalità, il pensiero e la vita di Ruggiero Vasari. "Ma io! perdio! Vendico... rivendico l'arte dei veri artisti, l'arte al tormento sublime di chi non volle mai avere una meta."

 
Francesca Grispello










Info:
http://www.duepuntiedizioni.it/

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