C'è molto fermento nel mondo folk, mai come ora c'è davvero di tutto: gruppi, per lo più emuli, che cavalcando la moda salentina, campana o sicula, non hanno davvero detto nulla. Chi possiede un po' di cuore e un minimo di orecchio subito si accorge della differenza, si sente subito l'onestà di un progetto.
Questo cappello nasce dal mio ultimo ascolto Ritmu Novu il disco dei Zona Briganti, band originaria di Rogliano in provincia di Cosenza. Un disco genuino ed è proprio per questo che stanno raccogliendo soddisfazioni e conferme.
La contaminazione, l'incontro e un pizzico di fortuna sono gli ingredienti di essenziali per l'edificazione del dire e del fare. Non accetto l'idea di appropriarsi di una tradizione per un tornaconto egocentrico, ma abbraccio coloro che rilanciano e valorizzano la bellezza e la conoscenza.
Forti dello slancio dato dalla vittoria del Radici Etno Contest nel 2009 e con due dischi all'attivo, il progetto Ritmo Novu trae forza dalla tradizione calabrese: testi, canti, tradizioni o leggende sono dolcemente amalgamati con l'elettronica. Brani come la titletrak, Re Niliu e Gigarantaru ne sono l'esempio, premia anche la semplicità di Pedi e' Poeta. Sentito e vivace l'omaggio a Domenico Modugno con il brano Malarazza, che oggi famosa grazie a varie rielaborazioni come quella di Roy Paci o Carmen Consoli, di Ginevra Di Marco o la struggente versione de I Zezi.
Attivissimi dal vivo e accolti nelle selezioni per le audizioni live di Musicultura 2011, la band farà parlare ancora molto di sé. I musicisti si amalgamano bene, il tamburello e la chitarra battente prendono il cuore e le gambe, ma ci sono ancora limature da compiere e personalità da conquistare. Peccato per la resa del booklet con i preziosi testi difficili da leggere. Il solco è tracciato.
Francesca Grispello
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