Editori Laterza
Prima edizione 1977
Questa non è una recensione, è un vivo e caldo percorso di lettura.
Su Bruno Munari si potrebbe scrivere all'infinito e non si riuscirebbe a comprenderlo tutto nello spazio della scrittura. Munari ha una capacità combinatoria, talmente elementare da risultare all'uomo comune, sempre indaffarato, complessissima.
Un genio generoso, che ho scoperto prima con le sue 'macchine inutili' ed ora con meraviglia assorbo la sua bibliografia. Iniziamo con Fantasia!
Così è la fantasia? "La fantasia è la facoltà più libera delle altre, essa può anche non tener conto della realizzabilità o del funzionamento di ciò che ha pensato. E' libera di pensare qualunque cosa, anche la più assurda, incredibile, impossibile"
Semplice, ma non semplicistico, perché come in tutte le cose ci vuole metodo e soprattutto stimoli! Uno dei punti sul quale l'autore si sofferma volentieri è il pericolo di non educare alla fantasia e alla creatività i giovani. Da uomo attento spiega con gioia i giochi di gruppo, per fare e creare con le mani e con strumenti di tutti i giorni opere uniche. Questi per un bimbo sono stimoli indispensabili. Utilissimi inoltre, anche se un giorno, questo stesso bimbo voglia fare il ragioniere.
La fantasia, la facoltà di inventare, la creatività e l'immaginazione hanno prodotto nella storia del mondo opere d'arte e d'ingegno preziosi, capaci di rivoluzionare il mondo e purtroppo come vedo ora molto atrofizzate.
Se un pennello piatto può diventare una signorina, se il nostro mondo è in perpetuo cambiamento, non esitate a meravigliarvi con gli esempi noti e sconosciuti di questo saggio.
Certo "non è rubando il pennello a Raffaello che si può diventare un grande pittore", ma immaginiamo di dialogare con ciò che ci è sotto gli occhi, con i colori e con i suoni! Saremo buffi e allo stesso tempo più consapevoli di quante facoltà possediamo.
Francesca Grispello
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