CLAUDE PRODUCTIONS
&
EDITRICE VELAR
presentano:
QUADERNO DI LICEO
Il n’avait pas que dix-huit ans…
Poesie e interpretazioni di Claudio Sottocornola
Presentazione di
“Nugae, nugellae, lampi”
liriche e fotografie da un liceo fra due millenni…
Mercoledì 9 dicembre 2009
ore 17.30
Caffè Letterario
Via San Bernardino 53
Bergamo
Torna con un nuovo, attesissimo evento Claudio Sottocornola, il professore-artista bergamasco - definito dalla critica il "filosofo del pop" - noto per la sua multiforme attività artistica. Mercoledì 9 dicembre 2009, al Caffè Letterario di Bergamo, il poliedrico uomo di cultura lombardo presenterà in anteprima nazionale Quaderno di liceo, il suo nuovo recital sviluppato all'insegna di una nuova interpretazione poetica e musicale. Al centro dell'incontro i nuovi versi di Sottocornola, contenuti nel suo libro Nugae, nugellae, lampi, appena pubblicato dalla Velar Edizioni, già editrice della fortunata silloge poetica Giovinezza... addio (2008), che ha raccolto il consenso critico della stampa specializzata nazionale.
La nuova opera del filosofo (con introduzioni dei giornalisti Francesca Grispello e Donato Zoppo) è un "viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca del mythos fondativo", come afferma lo stesso autore, e per la prima volta contiene anche una galleria di immagini. Il volume propone 42 liriche presentate in ordine cronologico inverso, dal 2008 al 1974. Alle poesie sono associati 21 scatti fotografici dell’autore, dal percorso Il giardino di mia madre e altri luoghi - presto mostra e dvd - e 21 immagini di operatori dell’obiettivo e amici che ritraggono l’autore dalla maturità all’adolescenza.
La presentazione proporrà in anteprima nazionale Quaderno di liceo (Il n’avait pas que dix-huit ans…): è il nuovo recital di Sottocornola, in cui la lettura dei suoi versi è alternata dall’interpretazione di brani storici della canzone d’autore (Dylan, De André, Simon and Garfunkel, B.E. King, Battiato, Nannini…), rievocando le evoluzioni e le metamorfosi del suo percorso da studente a docente “di liceo”. Un mix di poesia, canzoni, immagini che ricostruiscono gli scenari culturali, artistici, sociali degli ultimi 50 anni, con particolare attenzione per quegli anni ’70 che hanno visto l’autore, studente liceale, scrivere le sue prime liriche, fra invettiva ed elegia, sogno e utopia sociale, e per quella contemporaneità che lo vede ora, docente di Filosofia e Storia, vivere una nuova stagione di passioni e speranze, declinate fra musica, filosofia, arte e letteratura. All’insegna di una nuova ermeneutica per il nuovo millennio.
"Qualcuno lo chiama “filosofo del pop”, e pour cause: la chiave d’accesso all’opera di Sottocornola risiede nella connessione tra alto e basso, nella capacità di sondare il popular e di coglierne nelle esperssioni più tipiche (ad esempio la pubblicità, il cinema, la musica) il senso e le direzioni della contemporaneità… (Donato Zoppo, dalla presentazione di Nugae, nugellae, lampi).
"A partire dalle sue apprezzate lezioni-concerto, gli incontri di Sottocornola sono un evento unico per l’attenzione rivolta alla categoria di “popular” come chiave di lettura del contemporaneo, e per l’approccio interdisciplinare che coinvolge musica, parole, immagine" (Davide Riccio, Kult Underground).
Il filosofo del pop, instancabile uomo di cultura, amante delle icone del tempo, alla ricerca del senso delle cose, è cosciente che le arti sono uno strumento privilegiato per cogliere le essenze, e il suo lavoro lo dimostra, ma sa anche bene che l’essenza è nell’atto performativo" (Francesca Grispello, dalla presentazione di Nugae, nugellae, lampi).
"La sua scuola di pensiero: un mix che egli stesso non esita a definire “una fusione di cultura pop ed ermeneutica, la filosofia basata sull’interpretazione dei fatti, non sull’oggettività scientifica”. Ordinario di filosofia e storia e giornalista Sottocornola è una delle personalità più eclettiche e meno accademiche dell’intellighenzia bergamasca…" (Serena Valietti, D-News).
"Di sicuro con questa opera si sfata un certo snobismo dei poeti professionisti verso i “canzonettari”, perché, come sostiene Mario Desiati, giovane poeta italiano, “nessuno potrà negare che tra musica e poesia c’è un punto di contatto originario che si chiama ritmo…” (Giacomo Mayer, Il Nuovo Giornale di Bergamo).
"Le suggestioni culturali e artistiche del post ’68 e la poesia, la filosofia e le lezioni-concerto, la musica e l’arte grafica: trent’anni di storia d’Italia in un libro reading di poesie e canzoni… Sembra, davvero, di trovarsi di fronte ad una specie di Canzoniere spirituale... (Domenico Di Marzio, Il Giornale).
"… c’è dell’altro oltre il muro, oltre il visibile c’è una metafisica di suoni e parole che sottintendono un significato diverso, sconvolgente, eppure vero, reale, tangibile… Un testo unico, un autentico “mosaico di luce” che vale la pena di leggere e rileggere con cura e attenzione" (Alessandro Spadoni, Lettera.com).
"Un autore da conoscere e approfondire" (Alessia Biasiolo, Nonsololink.com).
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