sabato 12 dicembre 2009

Dear Violence

EastRodeo
Trovarobato, 2009

Poesia
come ansia e delirio, ne sanno qualcosa i poeti maledetti, i filosofi e anche gli East Rodeo che ascoltiamo nel loro ultimo lavoro Dear Violence. Violenza individuata e non dominata, ma vibrata su corde, espressa con loop e percossa con un linguaggio disturbante, al primo ascolto. Ed ecco che la cara violenza sembra un induzione all'ascolto, una provocazione che il mastro di suoni compie verso colui che cerca di seguire un nesso che è fuori dall'esplicito, anche se lo ammicca.
Gli East Rodeo dopo Kolo (del 2004) ritornano con otto tracce crude e dense di spazi elettronici che esplodono in deliri algebrici jazz e rock e tutta la teatralità della sperimentazione. Due contro due, i fratelli croati Alen e Nenad Sinkauz e gli italiani Federico Scettri e Alfonso Santimone capaci di far incontrare improvvisazione e scrittura di una battaglia fatta di sensazioni al limite, melodiosi ritmi, derive psichedeliche ed energia muscolare in bit.
Se pensiamo alla parola violenza, balza l'immagine di colui che usa o agisce con forza e ben si rappresenta allora il quartetto che usa ogni mezzo per dialogare e rispondere alle suggestioni che sono suggerite dall'ispirazione del momento. Soldato Nato, Medezhijia e Ultima Volta Che Il Pesce Abbocca fanno il verso alle più aperte Transirania, Same Step e Clown e al limite del sognante e le ipnotiche Puz e For My Mouse. Attendiamo le prossime maturazioni del gruppo.

Francesca Grispello



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