martedì 10 agosto 2010

Piedali il disco degli Hank

800A Records, 2010



Continuiamo ad apprezzare la vivacità musicale della Sicilia che in questo momento è brulicante e viva. E' interessante ascoltare Piedali, il disco d'esordio degli Hank!, per il suo carattere strampalato e fresco, colto e pop. Nato nel 2008 e prodotto da800A Records- quelli de Il Pan Del Diavolo - il quartetto si lancia in un progetto 'fatto con i piedi' con un ottimo packaging, e testi disegnati in un punto esclamativo.
Titoli bizzarri, atmosfere eccitate tra punk, ska, elettronica, synth-pop e rock demenziale, un rocambolesco scenario in sei tracce; ascoltare i palermitani HANK è una gustosa sfida per l'ascoltatore, non convince subito, ma ti cattura per il suo essere sano e pimpante.
Le trame malinconiche e grottesche rendono il progetto leggibile su più piani, basti pensare a Samuele Bersani o al nuovo Cristicchi. Si saltella e si pensa al divario generazionale e agli effetti della TV in I miei nuovi pantaloni di lino color sabbia e se qualcuno voleva essere come Biagio Antonacci, qui il totem è Daniele Luttazzi vezzeggiato dalla chitarra e da cantilene. Più tenero - si fa per dire - Il Palinsesto Dell'Amore: oggetto di questo amore è una panchina o un topo morto, gli effetti del sabato sera sono osservati la domenica mattina con un occhio pop e l'altro elettronico; geniale l'inno “non sei responsabile delle tue azioni se le fai di domenica”.
Dopo due brani torrenziali ci si raccoglie con Anche se non serve a niente, poche parole - in italiano, francese e inglese - tra chitarre energiche ed elaborazioni dance, ma se volete la pura follia ed energia ska punk La Bottiglia del Nano è il brano perfetto per danzare ed elogiare il mondo adolescenziale che scopre il gioco della bottiglia. Io sono Hank è un brano strumentale che si diverte a far girare a loop il titolo. La chiusura inaspettata e malinconica con In Volo, la ballata romantica che ci propone incomprensioni e sensazioni tutte fatte a brandelli. Cosa rimane alla fine dell'ascolto? La voglia di saperne di più di questi scanzonati ragazzi che sanno suonare e sanno far ballare, sudare e meditare iniziando dal titolo: piedi, pedali, ali...

Il primo disco è andato, in bocca al lupo per il prossimo. Qualsiasi cosa esca fuori!

Francesca Grispello





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