domenica 18 luglio 2010

Augusto Forin - Aspirina Metafisica


Autoproduzione, 2010

Solletica il sistema nervoso degli amanti del 33 giri la copertina del disco che mi accingo ad ascoltare: una macchina fotografica analogica, campanelli, la copia di un libro di Marinetti, sassi, tabacco, fumetti, una macchina da scrivere e tanti alti oggetti inattuali per Aspirina Metafisica, il primo e atteso disco di Augusto Forin. È tutto da meditare, 33 giri fuori e cd dentro: anche se alla sua prima esperienza discografica, Forin è attivo dagli anni '70 con formazioni jazz e jazz-rock e con frequentazioni (Max Manfredi ad esempio) che non gli hanno fatto mancare le occasioni di crescita.
Il cantautore genovese ci obbliga sin dal titolo a riflettere sul senso della frase 'Aspirina Metafisica' e scopro sia che la medicina della vita è l'arte, sia di chi è la citazione (Alejandro Jodorowsky). Finalista del premio Bindi 2007 con il brano Amanti distanti (che apre il disco), proviamo ad orientarci ed ecco i riferimenti, e che nomi: Gianmaria Testa, Roberto Vecchioni, Paolo Conte, Ivano Fossati e Luigi Tenco. Sono 10 i brani che ci propone, aria e voci di bar, ballate acustiche, ritmiche latine, tanghere e jazz. Un disco brulicante di vita e tutto in movimento, i brani sono tutti curati e affascinanti e rendono il progetto un corpo solo.
Uno stato d'animo che ci accompagna in ogni brano è il fatalismo, ben espresso in Amanti distanti, dove il dolore si sublima con leggerezza; in Scusa è un piccolo manifesto il verso "io nonostante gli sforzi non riesco a starci dietro alle masse".

L'oriente del Nord frizzante e amara, percussiva e dolce grazie al pianoforte, un brano da passeggio per il dialetto. Una questione di educazione, Vagon Lit, Sbagliare d'autobus, con il testo e la voce di Max Manfredi, Passeggiando, Scarpe rotte e via dicendo; anche i titoli sono un viaggio, il racconto di storie semplici e ricche. Da menzionare il pianista jazz Roberto Logli, autore degli splendidi arrangiamenti e del suonato, Marco Fadda e Marica Pellegrini per le percussioni che rendono il lavoro emozionante.

Emerge con prepotenza dall'ascolto di questo progetto il suo essere genuino e amabile, che non vuol piacere per forza, ma che conquista per il suo essere amabile, per l'umanità che esiste e resiste. Strana magia davvero la musica.

Francesca Grispello



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