mercoledì 2 giugno 2010

Humus - Popular Greggio



Autoproduzione, 2009

Primo ascolto: solita roba. Secondo ascolto: interessante, Terzo ascolto: convince! Questa è la piccola cronaca temporale dei miei primi tre ascolti di Popular Greggio il disco di esordio degli Humus, ottimo settetto modenese. Ci vuole un ascolto in più per allontanare il "già sentito" e immergersi in questo caleidoscopio acustico. Nel piattume individualista che ci circonda in ogni campo, ascoltare questo disco rincuora, poesia, filastrocche surreali, ballate, malinconici adagi, sorrisi e un gusto retrò che a lungo andare non risulta stucchevole.

Dal primo brano Cenere al vento la voce di Ugo Ferrari mastica le strofe con maestria, anima ogni parola e ci fa pensare alle trame di Vinicio Capossela o di Enzo Jannacci, facendoci vedere le oniriche sequenze di Federico Fellini per il gusto fumoso e circense. Il disco intercetta atmosfere folk, cantautorale, latine, psichedeliche - vedi il brano/gioiello Lu Bombo Muscario - con una famiglia di fiati e percussioni ben amalgamate. Si sono fatti notare e amare al Club Tenco, al Premio Umberto Bindi, al Risonanze Unplugged e tanti altri con merito per lo spirito colto e lieve che i migliori cantautori hanno saputo imprimere nel tempo.

Dodici brani che intessono un percorso musicale e letterario, senza ostentazione intellettualistica, stimolandoti a rivedere autori che, magari si sono persi in un appunto o non ti aspettavi di incontrare come Tiziano Scarpa, Premio Strega 2009 e il biblista Paolo De Benedetti. Ampia coralità: chitarra acustica, violoncello, violini, trombe, percussioni, tromboni, basso tube e flicorni, clarinetti e sassofoni e la Banda Popolare di Marano, per un gruppo che pur avvalendosi di molti interventi e collaborazioni confeziona un'opera lineare e non affollata.
Equilibrio tra testi, espressione e strumenti per un "folk eterodosso", tropicale e concreto come loro stessi si definiscono, un bestiario di pura contaminazione tra punk, folk, jazz e poesia filtrata da genialità ed evidente costanza. Ora me ne vado, Martino, L'angelo disse, Ho visto, Quando vado via, La gattarina, Oggi, La ballata de Il Grasso Bankiere e Cenere al Vento. Gioco con la traklist e riascolto.

Francesca Grispello





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