Arcana, 2009
Un grande artista, una grande personalità o un caro amico non muoiono mai, ma quando ci lasciano si ha bisogno del tempo per risanare e richiamare alla memoria quei gesti e quella voce che non ci sono più. A volte si ha bisogno di scrivere un libro come Freddie Mercury, una biografia intima di Peter Freestone suo assistente personale negli ultimi 12 anni della sua vita, un tuttofare e un amico.
Una delle più grandi voci del rock, l'anima dei Queen è raccontata senza malizia e senza particolari scabrosi, Freddie non amava leggere, ma adorava l'arte, non ha mai frequentato Nureyev, ma adorava i gatti, era troppo generoso e ha lavorato con tenacia fino alla fine dei suoi giorni.
Si sente il bisogno di libri del genere, sobri e senza quei particolari scabrosi, per lo più inventati e in malafede che fanno vendere e chiacchiarare. Freestone ha raccontato con amore, commozione e malinconia la vita, il carisma e l'energia dell'uomo prima e della star dopo, di colui che voleva vivere per sempre e ci è riuscito nelle emozioni che ha donato al pubblico.
Palchi ed alberghi, l'incontro con Michael Jackson, l'amicizia e la collaborazione con Montserrat Caballé, il suo rapporto con i Queen e il suo rispetto verso il pubblico. È stato cuoco, maggiordomo, segretario, amico e infermiere fino al 24 novembre 1991, quando Freddie moriva di Aids e nel mondo si incominciava a conoscere questo male.
Francesca Grispello
Recensione apparsa su:
http://www.beatbopalula.it/musica-underground-emergenti-band/articolo.asp?articolo=1598
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