venerdì 23 ottobre 2009

Le emozioni della Giornata dell'Artista Trentino

Ci sono eventi ed eventi, ma ben pochi hanno saputo conciliare convivialità, misticismo, conoscenza, emozione e riflessione come la due giorni dell’artista trentino a Brentonico. Artefice di tutto questo è il gruppo di lavoro “Artista trentino dell’Anno” capitanato da Dauno Giuseppe Buttiglione che da cinque anni con passione e ricerca scova le particolarità e i pregi di una regione. Quest’anno l’assegnazione del Totem per l’Arte è stata portatrice di valori e di impegno in un settore come quello dell’arte che abbisogna di pionieri ed eroi. Un apertura visionaria al Parco C. Battisti, al tramonto, con la presentazione del fortunato libro Prog40 – Quarant’anni di progressive rock nel mondo (Applausi Editore). Una tavola rotonda con artisti che in vario modo e in tempi diversi hanno condiviso il loro mondo e le loro esperienze, erano presenti: Aviolinee Utopia, Garden Wall, Men Of Lake, Enrico Merlin, Marco Olivotto, Claudio Aloi, Donato Zoppo, Outopsya, Phaedra, Runaway Totem e Raffaello Regoli. Appartenenti o meno al mondo del progressive rock, tutti hanno contribuito a stimolare una riflessione di qualità. Dall’arte dell’improvvisazione di Enrico Merlin, alla musica come autoterapia per Alessandro Serravalle dei Garden Wall. Tra le novità di questa quinta edizione della giornata dell’Artista Trentino è il gemellaggio con l’Omaggio a Demetrio Stratos e l’ideatore, Raffaello Regoli, ne ha esposto caratteristiche e peculiarità. Tutta la contemporaneità si è condensata per arrivare alla fatica di coloro che vivono e vogliono far vivere un modo di fare le cose, anche un modo di conciliare gli opposti come ci insegnano le suggestioni sonore dei Runaway Totem. Un libro ha bisogno di essere letto per essere compreso, ma scopo e onore di Prog40 è l’incontro e il confronto con gli interpreti che traduce, anche questo è un modo di fare le cose: altamente progressivo. E la serata scorre leggera con la voglia di essere insieme e con i concerti di Outopsya, Tom Moto e Garamond.
Più gioiosa ed emozionante è stata la seconda giornata, con un cartellone ricco di eventi e spettacoli come il tributo ai Procol Harum, le danze per la pace e l’esemplare il concerto gruppo d’archi giovanile Versus del Maestro Zoran Milenkovich. La disciplina incontra l’ironia e l’umanità di un esempio di impegno come il maestro premiato con il Totem alla Carriera, assieme a Mohammed Abid che ha ricevuto il Totem per la Poesia per aver sottolineato come con l’arte può emancipare l’uomo dai pregiudizi, a seguire il Totem per il Teatro assegnato l’arguzia dissacrante di Loredana Cont. Tra applausi ed emozioni forti il Totem per la Cultura assegnato al Prof. Don Marcello Farina, ha ribadito l’importanza di riportare la vita verso l’umanità estirpandone le brutture bestiali di questo tempo. A Marco Olivotto, ingegnere del suono e scrittore con la sua autobiografia fresca di stampa “La Musica nel silenzio”, è stato consegnato il Totem per la Musica, anche se per amore di onestà, Olivotto ha confessato che suo figlio Simone è la cosa migliore che ha realizzato. Si chiude volteggiando con il Totem per la Danza a Maria Grazia Torbol e con lo spettacolo di danza africana del CDM. Non è facile salutarsi dopo questi due giorni ricchi di fiducia, ospitalità, amicizia e stima, il mio grazie a coloro che mi hanno visto emozionata, sorridente e curiosa.
Alla prossima edizione.


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