sabato 15 agosto 2009

L'eternità di un segno


LO SPECCHIO DEL CALLIGRAFO Shan Sa

Stampa Alternativa
Collana Fiabesca
2009

In ogni percorso di formazione troviamo il conflitto tra l'essere e la forma. Un duro lavoro che l'individuo si trova ad affrontare tra l'indeterminazione che lo confonde e la forma che chiama all'azione. Shan Sa, autrice de Lo specchio del calligrafo rappresenta questo percorso, l'arte rigida e ferma degli ideogrammi trova il suo modo per entrare a far parte dell'espressione di quella forma che ne chiede luce.
Un piccolo libro che ho avuto la fortuna di leggere in treno rapisce per le declinazioni che assume, poesie in immagini, visioni in scrittura e una narrazione coinvolgente. Un rosso e un nero che ripercorro con le dita e con la mia immaginazione per un fascino verso dei segni antichi e lontani che mi hanno sempre animato.
Un creatura che vive della sua profondità in superficie.
Scopriamo colori e tinte raccolti da una tavolozza immensa come l'oceano, con una lirica che fin quando sente di amare, di vivere e di vedere può trasmettere emozioni compiute e liberatorie come imparerà Zhong He nel racconto finale che dona il titolo al libro.
"Dopo aver scritto per centomila volte Eternità, noi saremo diventati grandi calligrafi." Shan Sa è autrice di poesie, dall'età di otto anni, e del fortunato romanzo "La giocatrice di go" ha ricevuto svariati riconoscimenti per il suo lavoro e credo che la grazia della sua pittura, con la sapienza della calligrafia e il suo sguardo letterario la consegnino verso quell'eternità che centomila volte è stata inscritta nei suoi gesti.
Il piacere sfida l'effimero come il gusto verso Lo specchio del calligrafo.
Un pensiero scorre verso Roland Barthes, ripercorro il suo Impero dei segni.

Francesca Grispello


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