A cosa ci fa pensare la parola geografia? E la parola terra? La prima ci fa pensare ai punti cardinali, all'orientamento, ai confini, ma anche al viaggio e alla scoperta. Terra invece oltre ad essere globo, nutrimento di alberi e piante è anche storia e appartenenza, punto di partenza di luoghi e persone. Geografia e terra sono le parole che possano riassumere il lavoro del giornalista e storico dell'ambiente Valter Giuliano per la Collana Archivio Tradizioni Musicali/Testimoni di Squilibri Editore.
Sono i testimoni stessi che ci raccontano il proprio vissuto e il proprio vivere, sono fedeli alla terra senza perdere la dimensione dell'attualità in cui vivono. Sono testimoni commoventi quelli che leggiamo e che ascoltiamo, perchè quel sapere che si ostinano a tramandare e difendere, è passione innata.
Da nord a sud Giuliano, ci presenta i luoghi, le sue scarpe consumate e questi signori: Amerigo Vigliermo con il coro Bajolese, Antonio Adriano e il Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri, i poeti del canto a braccio in ottava rima della provincia di Rieti come Virginio Di Carmine, ispirati dai poemi cavallereschi che sono strumento di gioco canzonatorio del presente; queste stesse gesta animano i pupi di Tano Grasso fiero, sincero appassionato del suo duro lavoro artigianato. Si risale incontrando gli occhi vispi di Uccio Aloisi e famiglia, fino ad arrivare ai Cantori di Carpino ora applauditi e intervistati in tutto il mondo, se si pensa che un tempo intervenivano i carabinieri a sedare gli schiamazzi. Con foto e cd, con testi e traduzioni dei brani musicali questo testo è un lavoro scientifico di buona qualità e grande suggestione.
Questi uomini sono paragonati a biblioteche viventi, l'Unesco li ha definiti "Patrimonio immateriale dell'umanità" invitando le comunità stesse a proteggere «le pratiche, le rappresentazioni, le conoscenze e i saperi» tramandati di generazione in generazione. E' sempre scomodo parlare di tradizione perchè si rischia di avere un atteggiamento museale e "muffoso", ma questo libro corale apre le finestre e odore di museo non se ne sente. Queste sentinelle della resistenza ci hanno dato il loro lavoro e ci mostrano come la modernità sia tale solo se comprende il valore della sua cultura. E’ così che si rende grande un paese, è retorico, ma sacrosanto!
La penna di Valter Giuliano è intinta nella terra, il cuore è guidato dalla geografia che esprime con passi commoventi e di profonda critica. L'attualità che emerge nel suo sguardo è profonda ed è lo sguardo che egli rivolge verso quest'Italia lunga e ricca di uomini, colori, sapori, canzoni e di un modo di essere insieme che abbiamo dimenticato.
Buona Lettura.
Francesca Grispello
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