domenica 26 febbraio 2012

G VERSUS G - Scrivere con la luce

Foto Sergio Grispello
Metto subito le mani avanti. Intervisto mio fratello in occasione della recente messa online del suo sito, non una marchetta, ma un'occasione importante di confronto e conoscenza alla luce del poco tempo che ci ha visto insieme. Io e Sergio Grispello non siamo cresciuti insieme, ci siamo osservati da lontano, ci siamo incontrati e pure scontrati. 
Io che imparo a riempire il bianco con il nero, danzo ora con chi dona al nero la sua luce. 

Cosa vuol dire essere fotografo? 
Mostrare al mondo me stesso attraverso le fotografie che realizzo, essere partecipe agli eventi della vita, un modo di comunicare che ha come grammatica il segno e la luce." 

Qual è la fotografia o il fotografo che più di altri ti ha colpito e che in qualche modo ti accompagna? 
Ci sono molte foto, fotografi e artisti che hanno contribuito a cambiare la mia vita e il mio modo di guardare - non ho una sola foto preferita - ricordo con piacere le foto di Will Mc Bride quelle degli anni '60 e '70 dove ritrae e racconta la sua vita e i suoi amici. Queste foto hanno cambiato definitivamente il mio modo di fare foto perché mi diedero il desiderio di avvicinarmi intimamente ai soggetti che fotografavo. Adoro i ritratti di Luis Gonzalez Palma quelli presenti nel lavoro Il Silenzio dei Maya pieni di umanità e orgoglio. Penso spesso al modo di raccontare senza filtri il quotidiano di Michael Ackerman, nel suo ultimo libro Half Life, potrei continuare a lungo in un infinito elenco di fotografie e fotografi fondamentali per la mia vita. 

Foto: Sergio Grispello
Sei nato a Napoli, hai vissuto a Berlino e ora vivi a Barcellona. Tre città importanti, in cosa hanno contribuito a formare la tua sensibilità? 
Per fortuna sono nato a Napoli, adoro la mia città ha una forza incredibile, ricca di contrasti, una luce spettacolare e umanità infinita. In verità non ho vissuto molto a Berlino, ma c'è stato un periodo in cui la frequentavo spesso, lì ho avuto per la prima volta contatti e confronti con il mondo della fotografia internazionale. Barcellona é la città dove ho scelto di vivere - almeno per ora. Anche qui, in mezzo al mediterraneo, sono in un luogo dove gli incontri, gli scambi sono sempre molto ricchi, frequenti e possibili. I luoghi nei quali ho vissuto fin ora mi hanno dato l'opportunità di crescere tanto, prima di tutto umanamente e poi anche come artista e fotografo. 

Fotografare è un'azione che serve a ricordare, oppure serve a liberare un'immagine dal suo buio? 
Per me fotografare é comunicare, é raccontare una storia, 'é scrivere con la luce'.  

Sempre osservando i tuoi lavori è evidente che prediligi il bianco e nero, come mai? 
Preferisco il Bianco e Nero é vero, forse perché mi sembra più umano. Per me é il modo più immediato di pensare alla foto, controllo meglio le luci e il soggetto. Ammiro molto chi lo usa bene.. 

Con la tecnologia che abbiamo a disposizione chiunque può catturare un'immagine. Oggi che ruolo e che senso ha il fotografo? 
È vero che tutti o quasi, possiedono una macchina fotografica - quella di un telefono cellulare - tutti fanno milioni di foto e in ogni momento condividono e archiviano i loro scatti, a che servirà? Da un lato mi entusiasma e incuriosisce che si cerca di comunicare con l'immagine, ma purtroppo quasi sempre vedo foto poco chiare, cioè che non si capisce cosa vogliano dire e foto molto banali. Il ruolo del fotografo per quanto mi riguarda continua ad avere una importanza nella società, fondamentale. Anche in questa era di massiva produzione visiva il fotografo consapevole, sceglie cosa dire attraverso il suo linguaggio avendo un'etica umana e professionale. Un altro aspetto che mi appassiona tanto e l'azione del fotografo occasionale inconsapevole, che documenta, a suo modo e con tutti i limiti tecnici, gli eventi e i cambiamenti del mondo dove viviamo. 

Tra il digitale e l'analogico quale strada senti tua? con quali mezzi lavori? 
Non penso ci sono differenze enormi tra la fotografia digitale e analogica da sempre penso che quello che conta non é il mezzo che si usa, ma la storia che si vuole raccontare. Lavoro con tutte le fotocamere che possiedo o penso possono servirmi dalle usa e getta, alle macchinette giocattolo (le adoro), le polaroid, il foro stenopeico (fotocamere senza lenti ottiche), in pellicola dal 35mm al grande formato fino al digitale. Preferisco gli apparecchi semplici, non pesanti e che quasi non si vedono. Dopo aver perso molti file con i miei lavori, continuo a essere più convinto che, il supporto sensibile che si può toccare con mano, la pellicola, é la cosa più affidabile e utile per il fotografo. In generale preferisco la camera oscura o stare all'aperto con la gente e vedere cosa accade e non lavorare con il computer. 

Fotografo, cuoco e Dj. Cosa hanno in comune queste attività che svolgi con ottimi risultati? 

Queste tre passioni hanno in comune la condivisione delle esperienze e il coinvolgimento dei sensi. Da sempre sono appassionato alla musica, da piccolo studiavo violino con mio nonno, poi ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno fatto amare tutta la musica. Quando posso faccio il Dj - dal reggae al tango - creando storie sonore. Impazzisco nel vedere la gente ballare. Mi piace mangiare e bere bene e sono dell'idea che siamo fatti anche da quello che mangiamo, prediligo la cucina mediterranea. Preferisco mangiare in compagnia bevendo una buona bottiglia di vino, mi piace cucinare per gli altri e prendermi cura del gusto. 

Foto: Sergio Grispello
Qual è il tuo prossimo progetto? a cosa stai lavorando? 
Raccontare attraverso le storie minime il Mediterraneo e i luoghi - anche mentali - che stanno cambiando a causa dell'essere umano e realizzarne una pubblicazione (o più di una) che raccolga questo lavoro. In questo momento ho molte idee e tante foto da fare e con la mia sana inquietudine e curiosità alla vita, non penso che mi annoierò nei prossimi tempi.” 

Tra felicità e malinconia saluto il fratellone, strappandogli la promessa di banchettare al più presto insieme, tra immagini, cucina, musica e un grande abbraccio. 

Lo potete trovare: sergiogrispello.com


Francesca Grispello

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